Quando al museo del Louvre ci si ritrova davanti al gigantesco quadro di Géricault (4,91 m su 7,16 m), Le Radeau de la Méduse, si rimane impressionati e stupefatti dal drammatico realismo che sprigiona la tela, dall’emozione che provoca l’intensa ispirazione dell’autore. Una quindicina d’uomini ridotti all’estremo, su qualche asse di legno che ancora galleggia, su tavole già immerse nell’acqua. Si intuisce che da tempo sulla zattera non ci sono più viveri né acqua. I cadaveri mischiati ai sopravvissuti suscitano il peggiore dei sospetti: per rimanere in vita i superstiti hanno dovuto nutrirsi della carne dei morti! Si intravede però all’orizzonte un filo di speranza, forse di salvezza. È stata avvistata una vela, salutata dai pochi che riescono ancora a stare in piedi.


Pablo Escobar
Il re della cocaina
Diarkos


Presentazione del mio libro
Intervengono oltre all'autore, Luigi Vignali, Presidente del Circolo, Antonio de Martini, critico e Fabio Camillacci, giornalista....
26/09/2021Mostra tutto